La partenza per la nostra escursione in kayak all’isola di Pianosa è dal porto di Marina di Campo, dove ci imbarchiamo in motonave.
All’arrivo sull’isola di Pianosa il Porticciolo, abbandonato e decadente come la maggior parte delle architetture Pianosine, svela subito al visitatore l’anima surreale e misteriosa dell’Isola.
Raggiungiamo la bellissima spiaggia di sabbia bianca di Cala Giovanna, punto di partenza e di arrivo dell’escursione in kayak all’isola di Pianosa. Dopo una breve spiegazione sul comportamento da tenere in mare e sul utilizzo delle canoe, iniziamo la nostra escursione. Pagaiamo sulle fantastiche trasparenze del mare di Cala Giovanna in direzione Nord, risalendo la costa Orientale di Pianosa.
Ci lasciamo alla nostra destra i ruderi della Villa Romana di Agrippa Postumo e il “muro Dalla Chiesa”, inquietante testimonianza del carcere di massima sicurezza.
Pagaiamo sopra un basso fondale roccioso ricco di vita, fiancheggiando la costa bassa con alle spalle ricca vegetazione in cui dominano il ginepro Fenicio ed il Lentisco. Avanzando tra le trasparenze ci avviciniamo a piccole grotte scavate dal moto ondoso, nella tenera costa Pianosina composta principalmente da conglomerato conchiglifero.
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Navighiamo tra scogli ed anfratti fino a doppiare tre piccole cale: la più grande denominata “Cala dell’Alga”, nelle cui vicinanze si depositano le foglie morte di Posidonia. Raggiungiamo “le spianate degli scogli bianchi”, dove le mareggiate di grecale hanno depositato decine di tronchi sbiancati dal sole e dal vento.
Raggiungiamo uno dei punti più spettacolari dell’escursione in kayak a Pianosa. Siamo allo Scoglio della Lancia e in questo tratto il mare è particolarmente bello. Il fondale è formato da una sottilissima sabbia bianca che esalta le trasparenze ed il colore dell’acqua celeste, incredibilmente intenso e luminoso tanto da sembrare surreale.
La costa ora è diventata alta: qui l’erosione ha disegnato delle forme fantasmagoriche ed al loro interno si trovano spettacolari grotte ricche di stalattiti e stalagmiti. Queste grotte erano probabilmente abitate già nel paleolitico e sicuramente nel neolitico.
Doppiata la Cala Brisighelli, pagaiamo brevemente per raggiungere un altro punto particolarmente suggestivo, il Grottone. Una grande cavità con un basso fondale roccioso, dove si vedono sovente piccoli branchi di saraghi e occhiate.